Myra Bonifazi
Myra Bonifazi, artista romana, laureata in giurisprudenza, ha da sempre coniugato l’interesse per gli studi umanistici e classici con la passione per le arti figurative.Le sale del Palazzo della Cancelleria, a Roma, accolgono nell’Aprile 2014, la Mostra “Le Nuvole” dove Myra attraverso le sue tavole fotografiche racconta il suo animo, fra nuvole danzanti, cieli tersi e ridenti o cupi e minacciosi.
Il suo percorso artistico si è snodato nel corso degli anni attraverso una costante sperimentazione di tecniche e materiali e le raffigurazioni pittoriche su tela o su carta o pannelli sono state molteplici finchè il desiderio di tradurre l’arte negli oggetti materiali di uso quotidiano e pratico l’ha avvicinata alla porcellana. E l’arte diviene così anche un gioco con la forma. Mille oggetti di forme differenti con usi comuni diventano il prodotto migliore della creatività estetica dell’artista.
E l’incontro con una maestra d’eccezione, fine conoscitrice di tecnica e dotata di grande sensibilità artistica, la Sig.ra Loredana Pagan, consente a Myra Bonifazi di apprendere appieno le conoscenze
e le capacità necessarie e di suo interesse. Dopo alcuni anni di lavoro fervido e fecondo nel Dicembre del 1996, espone le proprie opere in una mostra antologica, dal titolo “Elogio dell’arte, porcellane dal sapore antico”, a Roma
presso le sale del Chiostro del Bramante. L’affluenza del pubblico e gli attestati di stima ricevuti la confermano sempre più nella strada intrapresa. E nel Giugno del 1999 espone nuovamente le proprie opere a Roma presso il Chiostro di S. Salvatore in Lauro in una mostra monotematica dal titolo “Gattoneria”, interamente dedicata ai gatti.
La passione dell’artista non è circoscritta al regno animale, la natura in generale veste i panni di musa ispiratrice solleticando la sua vena creativa: l’azzurro del cielo, con le sue innumerevoli sfumature, è stato il progetto che l’ha vista impegnata negli ultimi anni. Alzare il naso all’insù e raccontare su piastre di porcellana lo stato umorale dei cieli era il progetto iniziale ma la raffigurazione pittorica impoveriva la suggestione suscitata dalla bellezza en plein air, smorzava la forza dei colori e la vividezza di una sensazione legata all’attimo fuggente del nostro sguardo. Ecco allora la necessità di trovare uno strumento diverso, adatto a rappresentare ciò che si palesava di fronte
allo sguardo nella sua interezza e pienezza: la fotografia. Questa passione da sempre coltivata, ma circoscritta alla sola sfera privata, si trasforma in un mezzo artistico per meglio catturare lo spirito e la luce della natura e degli spazi aperti.